Dermal filler

Ormai di largo impiego nell’ambito della medicina estetica, i filler costituiscono un insieme di sostanze caratterizzate da elevata biocompatibilità, utilizzate per colmare i vuoti responsabili dei solchi depressori o per compensare le perdite volumetriche secondarie al semplice invecchiamento cutaneo.

Dalle case farmaceutiche sono immessi sul mercato diversi prodotti differenziati in base al tipo di sostanza che li compone

E’ importante precisare una prima fondamentale caratteristica: la riassorbibilità. I filler di maggior impiego e largo consumo sono completamente riassorbibili, ossia l’organismo possiede gli enzimi capaci di degradarli completamente. Meno utilizzati sono invece i filler permanenti o semipermanenti, ossia dotati di resistenza alla degradazione totale o parziale e pertanto il loro innesto comporta la formazione di un nucleo permanente.

Sebbene la stabilità e la permanenza del filler possa sembrare a prima vista un vantaggio, in realtà ci si è resi conto, con il tempo, che potenzialmente possono creare disarmonie. Con lo scorrere degli anni, anche se in modo graduale giorno dopo giorno, la fisionomia del volto cambia a volte anche drasticamente e ciò può creare una nuova situazione per cui quell’impianto del filler fatto anni addietro non è più armonico con le attuali caratteristiche somatiche. A ciò va aggiunto la potenziale formazione di granulomi da corpo estraneo che il tessuto cutaneo può generare come risposta anomala ad una sostanza che non riesce a smaltire e che si avvertono in superficie come pallini più o meno evidenti.

 

Acido ialuronico

Principe tra i filler riassorbibili, è ormai impiegato come riempitivo per volto, glutei seno e cicatrici depresse. Data la sua altissima biocompatibilità e malleabilità, rappresenta un ottimo materiale per il trattamento di zone estremamente diverse tra loro. Ma non tutti gli acidi ialuronici sono uguali tra loro. La struttura chimica di questa sostanza è ovviamente sempre la stessa, ossia un polimero di zucchero che, grazie alla sua elevata polarità, presenta una grandissima affinità per l’acqua che lega al suo scheletro incrementando di centinaia di volte il suo volume. Ciò che lo rende diverso e quindi adatto per i diversi tessuti è il suo peso molecolare, cioè quanto lungo viene tagliato il polimero, ed il cross-lincage, cioè quanti legami crociati esistono tra le catene dei diversi polimeri. Giocando su questi fattori, le case farmaceutiche hanno prodotto acidi ialuronici in forma liquida utilizzabili come biostimolanti ed acidi ialuronici in forma di gel di consistenze variabili da impiegare nei diversi tipi di tessuto: da quello più morbido specifico per la mucosa delle labbra, a quello più denso e strutturante perfetto per la ridefinizione di zigomi e mandibola.

Indicazioni

Il trattamento con acido ialuronico è indicato per:

  • Aumento volumetrico delle labbra (paris lip, pienezza e turgore delle labbra, aumento o rimodellamento del filtro naso-labiale);
  • Aumento volumetrico degli zigomi;
  • Rimodellamento dell´ovale del volto (mento e angolo mandibolare);
  • Riempimento delle rughe e dei solchi (per es. rughe naso-geniene);
  • Correzione del “codice a barre” (rughe intorno al labbro);
  • Esiti cicatriziali post-acneici o post-traumatici;
  • Rinoplastica non chirurgica (correzione mediante filler di inestetismi del naso).

Come avviene il trattamento

La procedura è ambulatoriale e richiede circa una trentina di minuti. L’infiltrazione nelle sedi bersaglio avviene con microaghi molto sottili e pertanto è ben tollerato anche senza anestesia. Nelle zone più delicate o nelle pazienti più sensibili, è possibile far precedere l’applicazione di una crema anestetica in modo da rendere il trattamento completamente indolore.

Poiché è previsto l’uso di un ago anche se molto piccolo, non è esclusa la comparsa di un piccolo livido che scompare spontaneamente dopo pochi giorni e che comunque risulta facilmente copribile con il trucco

Durata del trattamento

Essendo l’acido ialuronico metabolizzato dall’organismo, la durata del trattamento è variabile da paziente a paziente. In media il filler persiste per circa 4-6 mesi, ma viene degradato più rapidamente nelle persone che svolgono un’attività fisica intensa o nei forti fumatori che producono un elevato quantitativo di radicali liberi

Controindicazioni

  • Allergia documentata al materiale da iniettare.
  • Gravidanza o allattamento.
  • Herpes simplex in fase attiva nella zona da trattare.
  • Malattie dermatologiche autoimmuni o collagenopatie.
  • Coagulopatie (disfunzioni della coagulazione del sangue).

 

Complicanze

Come già accennato, l’impiego di un ago anche se piccolo può comportare la formazione di un piccolo ematoma. E’ possibile, al termine della procedura, riscontrare edema e dolenzia spesso transitori.

La comparsa nel lungo termine di granulomi o noduli non riassorbibili è correlata all’impiego dei filler permanenti.